La Pasta nella Storia

di Giancarlo Gonizzi Dal pasto quotidiano fino alle preparazioni gourmet la pasta è indiscutibilmente il prodotto alimentare che rappresenta meglio… Continue Reading

Rai Uno – Uno Mattina: Italia, Paese per Vecchi

L’Italia è uno dei paesi più vecchi dell’Ocse ma sarà ancora più vecchio nei prossimi anni arrivando nel 2050 ad avere, ogni 100 persone che hanno tra i 20 e i 64 anni, altre 74 over 65. L’Ocse segnala che i giovani italiani sempre di più sono intrappolati in lavori «non standard» e trovano difficoltà ad avere un lavoro stabile nel mercato. Il tasso di occupazione tra le persone tra i 55 e i 64 anni è invece cresciuto di 23 punti tra il 2000 e il 2016.

L’Ocse segnala che la disuguaglianza tra gli italiani nati negli anni Ottanta rispetto alla situazione della generazione più anziana è più alta rispetto a quella dei loro genitori e nonni quando erano nella loro fascia di età. Poiché la disuguaglianza tende a crescere durante la vita lavorativa la situazione nella quale si trovano i giovani oggi si trasformerà in disuguaglianza al momento del pensionamento dato il forte nesso tra guadagni durante la vita attiva e l’importo della pensione.

In Italia la differenza nell’aspettativa di vita tra chi ha livelli bassi e alti di educazione è il più basso tra i paesi industrializzati con quattro anni in meno per gli uomini meno istruiti guardando a quella fissata a 25 anni (7,5 la media Ocse) e due (3,5 la media Ocse) guardando ai 65 anni.

In Italia negli ultimi 30 anni, i giovani hanno perso sempre più terreno – in termini economici – rispetto alle generazioni più anziane, hanno difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro e si ritrovano sempre più frequentemente con lavori atipici.

L’analisi di Pietro Paganini ospite ad Uno Mattina, su Rai Uno.

Matrix – Canale 5: Bancomat Obbligatorio, Solita Imposizione all’Italiana

Bancomat obbligatorio per professionisti, commercianti ed artigiani a partire dal 2017. Le sanzioni previste per professionisti, commercianti e artigiani che non accetteranno pagamenti con bancomat e carta di credito saranno di 30 euro per operazione; l’obbligo di dotarsi di POS sarà rivolto in via generica a tutti gli esercenti e i professionisti a diretto contatto con il pubblico. Esenzione prevista, per il momento, soltanto per tabacchi e benzinai.

Il decreto sul bancomat obbligatorio metterà in pratica quanto previsto prima dal decreto crescita 2.0 del 2012 e poi dalla Legge di Stabilità 2016, con la quale era stato introdotto l’obbligo per professionisti e commercianti di dotarsi di POS e accettare pagamenti con bancomat o carta di credito per importi superiori ai 5 euro.

Le sanzioni per chi rifiuta pagamenti con bancomat per importi anche minimi saranno rivolte a tutti gli artigiani, commercianti e professionisti che lavorano a diretto contatto con il pubblico.

Stessa cosa per gli artigiani e per i professionisti; questi, tuttavia, potranno beneficiare dell’esenzione sulle sanzioni per chi viola le regole sul bancomat obbligatorio soltanto qualora operino in studi associati e non svolgono lavoro di consulenza diretta con la clientela.

Esonero per tabaccai e benzinai, ma nessuna esenzione in base al fatturato: secondo quanto previsto dal precedente decreto attuativo, l’obbligo di POS non interessava chi aveva ricavi inferiori a 200.000 euro, disposizione tuttavia scaduta il 30 giugno 2014.

Il meccanismo sanzionatorio utile a incentivare l’uso della “moneta di plastica” esiste già ed è previsto dal Codice penale in vigore. Si tratta dell’articolo 693 secondo cui «chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato, è punito con la sanzione amministrativa fino a trenta euro». E per renderlo operativo anche nei casi di transazioni commerciali effettuate con la moneta elettronica si starebbe ragionando sull’ipotesi di calare la norma del codice penale (già depenalizzata a sanzione amministrativa) nel decreto legislativo esaminato da Palazzo Chigi e inviato in Parlamento per i pareri che attua la nuova direttiva sui servizi di pagamento nell’Unione europea e commissioni interbancarie sulle operazioni con carta di pagamento nota come Psd2 (payment services directive) e che nella sostanza riduce le commissioni interbancarie allo 0,3% sulle carte di credito e 0,2% su quelle di debito (ad esempio il bancomat) e ancora di più sui micropagamenti fino a 5 euro.

Quindi:

  • Per le operazioni nazionali tramite carta di credito ad uso dei consumatori di importo inferiore a 5 euro i prestatori di servizi di pagamento applicano una commissione interbancaria di importo ridotto rispetto a quelle applicate alle operazioni di importo pari o superiore a 5 euro.
  • Per i pagamenti con POS di importo fino a 5 euro verrà applicato un massimale dello 0,3% sul totale del pagamento effettuato con carte di credito, e dello 0,2% per chi paga con carte di debito, così come previsto negli altri Paesi dell’UE che hanno già recepito la direttiva del 2015.