La Stampa, 8 giugno 2016 Il giorno è arrivato. Per l’ultima volta varcherete la porta della vostra classe lasciandovela alle… Continue Reading
La Fondazione Agnelli ospita “Allenarsi per il Futuro”
Abbiamo portato la nostra idea di futuro nuovamente a Torino, questa volta ospiti della Fondazione Agnelli.
Essere CURIOSI, essere CREATIVI ed essere INTRAPRENDENTI: sono queste le tre principali attitudini attorno alle quali deve essere strutturata l’attività di insegnamento, in un contesto nel quale il sapere è facilmente accessibile e condivisibile attraverso la rete e le tecnologie.
La scuola, insomma, deve necessariamente cambiare e diventare smart, ovverosia racchiudere in sé un mix di qualità molto più che apprezzabili: indispensabili. Devono cambiare le classi – quelle di oggi, frontali, sono obsolete – che devono aprirsi e trasformarsi in laboratori di sperimentazione e collaborazione. Anche il ruolo dell’insegnante deve essere ripensato: da tramite attraverso il quale apprendere a coordinatore a quello di guida e motivatore.
La scuola con la S maiuscola deve essere il luogo dove scoprire e provare a risolvere problemi, dove sbagliare e imparare a rialzarsi. Deve tornare a essere una palestra dove poter giocare e allenarsi. Perché è proprio lì, nella nuova scuola, che si inventano le professioni del futuro.
Allenarsi per il Futuro, proponendo la “classe intelligente” o la”classe aperta”, riesce ad andare oltre il tradizionale dibattito attorno alla riforma della scuola, incentrata sull’organizzazione del lavoro e sulla pianificazione dei programmi, che tra l’altro negli anni ha prodotto risultati molto scarsi, per offrire invece un nuovo paradigma didattico e pedagogico, capace di rimettere al centro di tutto lo studente di ogni ordine e grado. Perché una cosa è certa: la scuola non può più essere un’istituzione separata dal resto della società, ed in particolare dal mercato del lavoro, ma oggi più che mai deve essere integrata come spazio dove allenare costantemente curiosità, creatività e intraprendenza, oltre che apprendere nuove conoscenze ed esperienze. Si tratta di saper accogliere le naturali dinamiche dell’evoluzione come avviene nel gioco dove chiunque può qualificarsi e riqualificarsi in funzione delle opportunità o delle esigenze del mercato del lavoro.
Quanto fa male non accettare i fallimenti
La Stampa, 17 maggio 2016 In questi ultimi anni è stato fatto molto per favorire l’ imprenditoria, in particolare per… Continue Reading
Solo la scuola è rimasta stupida
La Stampa, 30 aprile Nell’ultimo secolo e mezzo è cambiato radicalmente il modo di produrre, di lavorare, di socializzare e… Continue Reading
Presentazione del libro “Allenarsi per il futuro” a Cosenza
Che lavoro faranno i nostri figli? Non lo sappiamo perché quel lavoro non è stato ancora inventato. Certamente è urgente… Continue Reading
Il futuro arriva alla Fondazione Einaudi
Mercoledì 23 marzo abbiamo presentato, presso la Fondazione Luigi Einaudi, il volume “Allenarsi per il futuro”, scritto a quattro mani… Continue Reading
Alleniamoci a Perugia!
Venerdì 11 marzo abbiamo presentato il saggio sulla nostra di riforma innovativa della scuola “Allenarsi per il futuro”, a Perugia. Ringrazio tutti i partecipanti ed in particolare la Regione Umbria per averci ospitato nel magnifico Salone d’Onore di Palazzo Donini. Un profondo ringraziamento anche ad Alberto Naticchioni per la perfetta organizzazione.
“Allenarsi per il Futuro” in Triennale
Milano non ci delude mai.
Un incontro interessante e pieno di spunti per la presentazione di “Allenarsi per il futuro”, martedì 8 marzo presso la Triennale. Stiamo costruendo mattoni importanti per il futuro dei nostri giovani, con l’ambizione di cambiare la scuola e puntare sulla più grande risorsa che le aziende possono avere: la valorizzazione del capitale umano.
La scuola con la S maiuscola deve essere il luogo dove scoprire e provare a risolvere problemi, dove sbagliare e imparare a rialzarsi. Deve tornare a essere una palestra dove poter giocare e allenarsi. Perché è proprio lì, nella nuova scuola, che si inventano le professioni del futuro.
Allenarsi per il Futuro, proponendo la “classe intelligente” o la”classe aperta”, riesce ad andare oltre il tradizionale dibattito attorno alla riforma della scuola, incentrata sull’organizzazione del lavoro e sulla pianificazione dei programmi, che tra l’altro negli anni ha prodotto risultati molto scarsi, per offrire invece un nuovo paradigma didattico e pedagogico, capace di rimettere al centro di tutto lo studente di ogni ordine e grado. Perché una cosa è certa: la scuola non può più essere un’istituzione separata dal resto della società, ed in particolare dal mercato del lavoro, ma oggi più che mai deve essere integrata come spazio dove allenare costantemente curiosità, creatività e intraprendenza, oltre che apprendere nuove conoscenze ed esperienze. Si tratta di saper accogliere le naturali dinamiche dell’evoluzione come avviene nel gioco dove chiunque può qualificarsi e riqualificarsi in funzione delle opportunità o delle esigenze del mercato del lavoro.
Grazie a tutti i partecipanti, ognuno di voi ha dato un contributo fondamentale. Un ringraziamento speciale va a Rosanna Santocito, per l’eccellente moderazione, Valentina Aprea, Marianna Poletti, Maurizia Cacciatori, Margherita Granbassi, Rachele Sangiuliano, Daniele Massaro, Demtrio Albertini e ai tanti ed illustri relatori.
Presentiamo il futuro alla Camera dei Deputati
Che lavoro farete da grandi? Così inizia il libro di Stefano Cianciotta e Pietro Paganini dal titolo “Allenarsi per il futuro. Idee e strumenti per il lavoro che verrà” che è stato presentato giovedì 10 dicembre dalle ore 11.30 alle ore 12.30 presso la Camera dei Deputati (Sala Stampa).
Edito da Rubettino, il volume – scritto a quattro mani da Cianciotta, editorialista e opinionista economico nonché docente di Comunicazione di Crisi presso l’Università di Teramo, e da Paganini, esperto di innovazione e sviluppo economico, nonché docente in Business Administration alla John Cabot University e presidente di Competere.eu – analizza, con un’indagine puntuale, le trasformazioni che stanno investendo il mercato del lavoro e il sistema educativo e scolastico, proponendo al contempo alternative valide agli attuali modelli educativi e didattici, soprattutto in funzione delle trasformazioni occupazionali che richiedono una istituzione scolastica più moderna, capace di rispondere efficacemente ai più recenti modelli produttivi.
Da qui ai prossimi anni, le nuove generazioni arriveranno a cambiare, in media, dai cinque ai sette lavori, svolgendo professioni completamente diverse e forse addirittura inesistenti. In questo contesto la sfida sarà riuscire a immaginare la traiettoria di sviluppo dei settori più in espansione e più bisognosi di cervelli. Di pari passo l’istituzione scolastica dovrà dunque dimostrarsi pronta nel formare nuovi talenti da un punto di vista tecnico ed intellettuale, sollecitando creatività e visione per affrontare le professioni del futuro.
“Questo significa che dobbiamo ripensare completamente la Scuola attuale che tende ad assopire, se non addirittura sopprimere qualsiasi pulsione creativa e imprenditoriale. Essere CURIOSI, essere CREATIVI, essere INTRAPRENDENTI: sono queste le tre principali attitudini attorno alle quali dovrà essere organizzata l’attività di insegnamento, in un contesto nel quale il sapere sarà ancora più facilmente accessibile e condivisibile attraverso la rete e le tecnologie. Le classi odierne, frontali e obsolete, dovranno trasformarsi in laboratori di sperimentazione e collaborazione; il ruolo dell’insegnante non si limiterà ad essere il tramite attraverso il quale apprendere, ma dovrà essere un coordinatore, una guida, un vero e proprio motivatore” – afferma Pietro Paganini.
“Il nuovo modello scolastico pedagogico, oltre che complementare al mercato del lavoro e ai cambiamenti socio-culturali – sostiene Stefano Cianciotta – dovrà essere in grado di anticipare e favorire la formazione di modelli di sviluppo sempre nuovi e proporre un metodo di apprendimento capace di far crescere una generazione di innovatori che siano in grado di adattarsi costantemente alle trasformazioni socio-economiche, anche quando avranno un’età avanzata. Ed è anche per questo che il nuovo sistema formativo, così come quello già proposto da Montessori, opererà attraverso un processo di apprendimento costante nel tempo, long life learning, perchè sappia formare chi deve continuare ad “allenarsi” per affrontare le sfide del Futuro.”
Senza la presunzione di offrire soluzioni, ma con l’obiettivo di indicare prospettive concrete e raccontare case histories di aziende che hanno investito e continuano a scommettere sul futuro, i temi affrontati nel libro hanno come comune denominatore la necessità di costruire percorsi virtuosi perché il nostro Paese si riappropri, valorizzandolo, del suo patrimonio più importante: la passione e la creatività dei giovani.
Ne hanno discusso con gli autori rappresentanti del mondo politico-istituzionale e imprenditoriale: da Dorina Bianchi, senatrice del Nuovo Centro Destra-Area Popolare, a Mariastella Gelmini (Forza Italia) già Ministro della Pubblica Istruzione durante il Governo Berlusconi; da Simona Malpezzi, (Partito Democratico) componente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione alla Camera a Michela Montevecchi (Movimento 5 Stelle) Segretario della Commissione Permanente Istruzione pubblica e Beni culturali. E ancora Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia e Roberto Zecchino, Direttore Risorse Umane e Organizzazione della Robert Bosch Italia.
Ha moderato la presentazione Francesca Fialdini, giornalista e conduttrice del programma di Rai 1 ‘Uno Mattina’.
Riformiamo la scuola per creare nuovi posti di lavoro
Le scuole stanno fallendo nel preparare le nuove generazione ad affrontare un mercato del lavoro in trasformazione e ciò di… Continue Reading